Sostenibilità, basso impatto ambientale, coscienza ecologica non sono solo una moda. Sono piuttosto concetti alla base di uno stile di vita più attento al mondo che ci circonda, improntato alla riduzione degli sprechi e a scelte che tutelino noi stessi e l’ambiente in cui viviamo. Scelte che si attuano a partire dal proprio microcosmo: gli acquisti che si fanno e la casa nella quale si vive. Forse vivere in una casa completamente sviluppata secondo i criteri della bioedilizia può non essere a portata di tutti: la bellissima Garden House realizzata a Eindhoven dal designer Caspar Schols ha pareti scorrevoli in legno e vetro, per ricevere il massimo irraggiamento solare quando occorre e consentire di godere degli spazi aperti nelle giornate più calde. Ha un ottimo isolamento termico grazie al cappotto esterno in lana di roccia. E soprattutto sorge nei pressi di un laghetto, in mezzo a un bosco. Tutte condizioni un po’ particolari, che normalmente non si applicano al bilocale al secondo piano di una palazzina anni Sessanta con riscaldamento centralizzato.
Sostenibilità fai-da-te
Eppure anche la sostenibilità delle nostre case può essere migliorata. A partire dallo sfruttamento delle energie rinnovabili: installare dei pannelli solari consente di produrre acqua calda per le proprie esigenze casalinghe, riducendo di parecchio sia l’importo della bolletta sia l’inquinamento da anidride carbonica (la cosiddetta carbon footprint).
Anche la produzione di energia elettrica costa, in termini economici e ambientali. Meglio evitare di accendere e lasciare accese tutte le luci di casa, e magari dove possibile (per esempio per gli esterni) installare interruttori con timer o sensori di luminosità. Scegliendo le lampadine a risparmio energetico o a Led si spende parecchio di più per l’acquisto, ma si realizza un risparmio in bolletta (consumano molto meno di quelle tradizionali) e si dispone di un prodotto di maggiore durata – circa dieci volte di più – immettendo in circolazione meno rifiuti: va ricordato infatti che le lampadine non sono riciclabili.
A proposito di riciclo: fare una corretta raccolta differenziata dà una consistente mano all’ambiente. Separando i rifiuti si riduce la mole di “nero” che finisce in discarica, evitando in questo modo 6,9 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 nell’atmosfera. Con l’acquisto o la costruzione fai-da-te di una compostiera, la frazione umida può agevolmente essere recuperata costituendo un ottimo fertilizzante per l’orto del giardino o del terrazzo. Fermo restando, ovviamente, che meno cibo si spreca e meglio è: anche imparare a gestire correttamente la dispensa riducendo gli avanzi e recuperandoli con le “ricette svuotafrigo” è una buona pratica di sostenibilità.
Altra fonte di spreco energetico e di spesa eccessiva sono gli infissi di casa. Quelli obsoleti e malridotti causano una notevole dispersione termica, di conseguenza l’impianto di riscaldamento o di condizionamento lavora – e fa spendere – di più. Infissi ben isolati e con doppi vetri consentono un risparmio di circa il 33% sul riscaldamento.
Finestre ampie e rivolte a sud, inoltre, possono assicurare una migliore illuminazione e un buon riscaldamento naturale nella stagione fredda; d’estate evitano un eccessivo accumulo di calore e possono comunque essere schermate da tende o tapparelle. Se a buoni infissi aggiungiamo poi una efficace coibentazione, la dispersione termica diminuirà ulteriormente e gli impianti lavoreranno alla massima efficienza.
Elettrodomestici vecchi significano consumi maggiori e minore efficacia. Quando possibile, sostituirli con quelli di classe A o superiore assicura un cospicuo risparmio energetico (tanto che diventa possibile accendere il forno mentre è in funzione la lavatrice, combinazione quasi impossibile con apparecchi vecchiotti e un normale contratto da 3 kW). Usandoli nel modo corretto il risparmio aumenta ancora. Lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e privilegiando i programmi “eco” e senza prelavaggio: già con questi semplici accorgimenti si risparmiano 8.000 litri di acqua e il 15% di energia elettrica all’anno. Per risparmiare acqua, così preziosa e così poco considerata, si possono anche mettere filtri riduttori ai rubinetti e al soffione della doccia (da preferire al bagno perché più veloce e con meno uso di acqua). Anche solo chiudere il rubinetto quando si spazzolano i denti è una buona abitudine, da insegnare anche ai bambini.
Le spie di stand-by, ormai lo sanno tutti, consumano energia inutilmente. Meglio ricordarsi di spegnere del tutto gli apparecchi o collegarli a una presa multipla con interruttore, da spegnere e accendere al bisogno.