La scelta di un appartamento dove vivere per un periodo medio-lungo, soprattutto in una grande città come Milano, deve soddisfare parametri personali riguardanti per lo più il budget, la fruibilità dei servizi e le condizioni generali dell’appartamento. I ritmi serrati e forse il crescente egoismo dei tempi moderni, ci porta ad una visione della scelta prettamente mirata alle proprie esigenze con scarsa attenzione al contesto circostante: insomma come se stessimo scegliendo il nostro loculo cimiteriale. Poca importanza si da all’aspetto legato agli obblighi, i doveri, le norme e le responsabilità che ci si
assume nel vivere in condominio. Con un contratto di acquisto di un appartamento si accetta anche il regolamento del condominio di cui fa parte, ma quanti di noi lo hanno mai visionato a priori? Inoltre si diventa co-proprietari di spazi comuni, ma quanti sanno quali sono esattamente gli spazi e le parti comuni del proprio edificio, come sono utilizzati e soprattutto quali sono i diritti, i doveri e perché no, le potenzialità di questi ambiti? In pochi, forse con una tendenza crescente ma sicuramente non tantissimi.
Un percorso formativo per il condòmino è quindi oggi un esigenza concreta, così come lo è diventata con la legge 220 del 2012 per l’amministratore del condominio. Pensiamo a quanto si ridurrebbero le liti con i vicini e le contestazioni se tutti potessimo seguire un corso e superare con profitto un test sulla vita condominiale.
Allo stesso modo pensiamo a come ci sentirebbe più sicuri nell’interfacciarsi verso l’amministratore, il custode o la ditta di manutenzione e verso le istituzioni. Si pensi a quanto muterebbe con la consapevolezza del ruolo di condómino l’atteggiamento propositivo di un assemblea condominiale, eliminando discussioni inutili frutto dell’ignoranza su molti argomenti a favore magari di un brainstorming su tutte le iniziative attuabili per migliorare la vivibilità del quartiere. È doveroso quindi oggi per un amministratore incentivare a tale percorso di conoscenza a tutti gli abitanti di un condominio già attraverso la distribuzione veri e propri manuali informativi del condomino correlati magari da un vademecum di comportamenti civili e di sana tolleranza e rispetto reciproco, perché dopotutto la cosa a cui forse forse si da meno peso è che condominio significa innanzitutto convivenza.
Ing. Egnoso