Se ne parla da anni, spesso con una venatura ironica: il feng shui, letteralmente “vento e acqua“, l’antica disciplina orientale che coniuga architettura e filosofia, è frequentemente visto come un’esagerazione, una mania new age, un capriccio un po’ inutile. Eppure… eppure, anche nella versione edulcorata che arriva da noi in Occidente, dove si applica quasi esclusivamente all’arredamento (in Asia gli esperti di feng shui collaborano con architetti e urbanisti alla progettazione di interi quartieri), il feng shui offre spunti e consigli utili. A partire da quello normalmente più trascurato: fare ordine. Inutile spostare il divano con l’aiuto di una bussola e comprare bambù e crisantemi, se in giro ci sono pile di corrispondenza inevasa, cumuli di riviste, oggetti utili e non lasciati noncurantemente a spasso. La parola d’ordine quindi è, all’inglese, decluttering. Via quello che non serve o non piace più. Se si tratta di oggetti ancora in buono stato e funzionanti, si possono regalare o scambiare, in un’ottica di riciclo e ricircolo virtuoso. Altrimenti, in pattumiera senza rimpianti. Vale per i bicchieri scheggiati, il servizio di piatti ridotto ormai a due miseri pezzi, il maglione tutto buchi che vegeta in fondo a un cassetto dai tempi in cui nostro figlio, novello avvocato, andava alle medie. Liberare gli spazi fisici equivale a fare ordine anche in quelli mentali, lasciando una sensazione di pulizia e leggerezza.
Tinte e orientamenti in equilibrio con le energie positive
A questo punto, con la mente e le stanze più libere, si può procedere a ritinteggiature e spostamenti di mobili in accordo con i dettami feng shui. Colori e orientamenti sono alla base delle sue regole. Di base, il feng shui non ama i colori troppo freddi o troppo intensi, che squilibrano le energie interiori. Predilige i toni tenui, più caldi nella zona giorno e più rilassanti in quella notte. Il bianco, che noi tanto amiamo per le pareti perché neutro e di facile ridipintura, potrebbe essere lievemente tonalizzato, con una punta di giallo, che evoca energie positive, o di grigio argento, il colore della saggezza e della maturità. Dettagli rossi o arancio sono stimolanti ed esaltano la positività. In salotto, meglio non sistemare il divano in corrispondenza di porte e finestre, per evitare correnti e dispersioni energetiche. La soluzione migliore, per far sentire più protetto chi vi si accomoda, è addossarlo a una parete, non direttamente sotto una fonte di luce che darebbe un sovraccarico di energia. A proposito di luce, la migliore è ovviamente quella naturale, quindi via libera a finestre spaziose, da aprire spesso per garantirsi un continuo apporto di aria pulita. Abitate sopra alla tangenziale? Finestre ampie ma ben isolanti e aperture mirate, da evitare nelle ore più trafficate e rumorose. La casa dovrebbe essere un luogo di pace e tranquillità, anche se sotto c’è una strada a tre corsie con tanto di rotaie del tram. Per accentuare questo effetto “oasi di pace”, il feng shui consiglia anche l’uso di candele e incensi profumati e di cristalli, veri e propri catalizzatori di energia positiva. Attenta ai rapporti tra gli elementi, questa filosofia prescrive anche di evitare contatti troppo stretti tra elementi opposti. Così, in cucina sarà opportuno non avere fornelli troppo vicini al lavello e se possibile non tenere frigo e forno a contatto. Sempre in cucina, per favorire la tranquillità di chi manipola i cibi, è meglio non avere fuochi e piani di lavoro rivolti alla porta o con le spalle rivolte a essa: per tenere sotto controllo la situazione, sarebbe ideale trovarsi a lato della porta, in modo da poter tenerla d’occhio mentre si lavora.
Nella zona notte, da prediligere i colori non troppo stimolanti, per favorire un buon riposo. Via libera quindi ad azzurro, rosa, verde chiaro, versioni “ammorbidite” dei toni originari. Meglio non orientare il letto verso la porta o verso la finestra, sempre per evitare passaggi energetici troppo intensi. Anche gli specchi, che possono distorcere e moltiplicare le energie, non dovrebbero essere visibili in camera da letto: da preferire quelli interni alle ante degli armadi. In alternativa, possono essere collocati in un corridoio. Il letto dovrebbe avere una testiera robusta, che garantisca senso di protezione, e un’altezza da terra sufficiente a non ostacolare il flusso energetico. Da preferire il legno (materiale caldo) al freddo metallo. In generale, sempre via libera a materiali naturali, che favoriscono l’armonia tra uomo e ambiente. In questa ottica di interconnessione uomo-ambiente, le camere dei bambini e dei ragazzi andrebbero orientate a est, verso il sole nascente, quelle delle persone anziane a ovest.