Anche se oggi una pioggerella non troppo convinta ha bagnato Milano e le zone limitrofe, sono stati giorni, anzi settimane, all’insegna della nebbia. Aria bassa e umida, inquinamento che ristagna, ovvi provvedimenti di blocco del traffico e bronchiti a go-go ripropongono come ogni anno il problema dell’aria che respiriamo girando per la città.
Arieggiate, arieggiate… qualcosa resterà!
E a casa? Siamo davvero certi che l’aria di casa nostra sia pulita, fresca e sicura? Risposta non scontata se pensiamo che l’aria che respiriamo tra le mura domestiche può arrivare ad essere tre volte più nociva di quella che inaliamo per strada. Questo è quanto emerge da uno studio dell’Università di Sheffield (Gran Bretagna). Proprio in casa si annidano muffe e batteri insidiosi per la salute ma fortunatamente in genere abbastanza facili da debellare con qualche accorgimento. Il più ovvio è quello di arieggiare spesso, garantendo un buon ricambio dell’aria. Opzione gettonatissima in estate, un po’ meno in inverno a causa del freddo. In effetti anche la semplice operazione di aprire le finestre va eseguita nel modo giusto, anche per evitare inutili sprechi di riscaldamento. Meglio quindi arieggiare per non più di cinque-dieci minuti consecutivi, due o tre volte al giorno (almeno al mattino e sotto sera, insomma), spalancando bene le finestre. Il ricambio dell’aria in questo modo è veloce e non si costringono gli impianti di riscaldamento al superlavoro che subiscono invece lasciando aperti minimi spiragli di finestra per tempi prolungati. Nei locali a maggior rischio di umidità, come bagni, cucine e cantine, è ancora più necessario arieggiare spesso: in bagno per esempio dopo aver usato a lungo l’acqua calda, in cucina dopo aver adoperato i fornelli. Sempre in cucina, è importante usare la cappa aspirante, che oltre a ridurre la diffusione degli odori assicura una costante eliminazione dei vapori e dell’umidità. In cantine non finestrate o con aperture piccole come la bocca di lupo è bene sistemare un deumidificatore, anche un modello portatile, per scongiurare il rischio della formazione di muffe. Se queste si creano anche in stanze ben illuminate e arieggiate, si può richiedere l’intervento di un tecnico per capire se derivino da perdite o infiltrazioni.
L’aspirapolvere è un ottimo alleato
Tappeti e tendaggi possono anch’essi ospitare batteri, spore e polveri, che tendono a depositarsi e poi a svolazzare nell’ambiente al minimo spostamento d’aria. E’ quindi fondamentale tenerli ben puliti, per i tappeti in particolare dotandosi di un aspirapolvere potente e con un basso indice di reimmissione delle polveri (un dato ormai presente in tutte le schede tecniche e da consultare sempre prima dell’acquisto).
Meglio non abusare di spray per ambienti, incensi e bruciaessenze: i residui che lasciano nell’ambiente possono essere più dannosi che profumati se nei locali non c’è una buona circolazione dell’aria. Approfittando del riscaldamento acceso, è una buona idea mettere piuttosto qualche goccia di essenza balsamica nei piccoli umidificatori di coccio da appendere ai caloriferi, utili anche in caso di aria troppo secca.
Parsimonia con i detergenti chimici
Capitolo detersivi: anche questi possono rilasciare sostanze chimiche nocive, specie se non ben risciacquati e in presenza di bambini piccoli o animali domestici (entrambi fanno largo uso dei pavimenti!). Un consiglio sempre valido è quello di privilegiare prodotti naturali, come l’aceto – da non usare però sul marmo o il bicarbonato con i suoi mille usi.
Le piante non solo ornamentali
Può capitare che un ospite ci regali una pianta. Non potreste ricevere dono più utile, infatti quest’ultime ossigenano l’ambiente, depurano l’aria, contrastano l’umidità, eliminano i cattivi odori e rendono la casa più accogliente ed elegante. Qualche esempio? La Palma Areca, le sue foglie sono famose proprio perché riescono a depurare l’aria catturando le particelle di gas nocive e rilasciando ossigeno; l‘Aloe Vera, le sue capacità purificanti sono notevoli, inoltre con gli estratti della pianta su possono ottenere ottimi preparati lenitivi per la pelle; la pianta Sansevieria , più comunemente chiamata “lingua di suocera” è una delle più efficaci nel depurare l’aria domestica. La pianta è in grado di filtrare varie sostanze, tra queste la formaldeide sprigionata nell’ambiente domestico mediante i classici detergenti per la pulizia. Può essere sistemata in bagno (la formaldeide è contenuta anche nella carta igienica) perché non necessità di eccessiva luce. Infine il comunissimo Ficus Benjamin, tra le sue proprietà purificanti vediamo la capacità di filtrare la formaldeide, il tricloroetilene e il benzene. E’ una pianta longeva ed estremamente flessibile, insomma, non necessita del brevetto di pollice verde per sopravvivere.
Con questi pochi accorgimenti, abbastanza semplici da mettere in atto, è possibile migliorare sensibilmente la qualità dell’aria di casa, senza sprechi e anzi risparmiando e garantendosi una migliore efficienza dell’impianto di riscaldamento.